In tre lustri di attività ha contribuito in maniera significativa all’evoluzione del gusto e ha avvicinato, dal punto di vista gastronomico, Napoli al mondo. Quando aprì, il 7 marzo del 2002, «Jap One», presidio della cucina del Sol Levante con raffinate contaminazioni global a Santa Maria a Cappella Vecchia, rappresentava una scommessa. Eppure Roberto Goretti, giovane avvocato allora trentacinquenne, era dentro di sé convinto che quello che poteva sembrare un azzardo sarebbe stato coronato dal successo. L’idea gli era venuta quasi dieci anni addietro quando, a Cabo San Lucas, entrò per la prima volta in un sushi bar.
Nuove contaminazioni
Nel cuore di Napoli, avvolto in una cornice di lusso tra i più rinomati negozi oggi in Via Calabritto, JapOne con nuove e vecchie contaminazioni è un ristorante storico che da più di 20 anni accompagna i suoi ospiti alla scoperta di sapori asiatici unici.
Riparte da un ristorante veramente bello, il cui aspetto in total black è in linea con i gusti estetici della contemporaneità asiatica. Un menu ricercato e colorato, un vero e proprio carnevale di colori e sapori tra sperimentazione e tradizione,
Il nuovo corso di Jap-One parla di una grande evoluzione, un rinnovamento necessario, un successo che si consolida e continua, aprendosi nuovi margini di ricerca e di indagine gastronomica. La cifra gastronomica della creatura di Roberto Goretti ora è più lineare, più immediata votata a trasmettere quello che è lo stile iconico di un ristorante che da oltre quindici anni vince e convince. Il rinnovamento non fa paura, anzi, motiva la squadra a crescere e a far sempre meglio. In Via Calabritto è nata una stella, no in realtà già c’era, solo che ora brilla più forte.